http://www.pupia.tv - Napoli - Se i linfomi sono in aumento incessantemente progressivo a livello mondiale, sono anche aumentate le possibilità di cura e anche di guarigione. Le possibilità di curare un "linfoma di Hodgkin" sono infatti passate dall'80/90% degli scorsi anni ad un quasi 100% con l'associazione alle terapie convenzionali di nuovi farmaci. <br /><br />Questo ed altri messaggi di speranza, soprattutto in una terra come la Campania costretta ad affrontare la piaga "Terra dei fuochi" esposti e discussi a Napoli il 16 e 17 dicembre. Presso la sala conferenze dell'Hotel Excelsior (Via Partenope 48) si sono riuniti scienziati di rilievo internazionale provenienti da Stati Uniti, Canada, Svizzera, Francia, Spagna e Italia per parlare delle informazioni emerse dall'ultima Conferenza Internazionale sui Linfomi Maligni, tenutasi a Lugano nel giugno scorso. <br /><br />È il focus del 15esimo Workshop sui Linfomi Maligni, che viene organizzato annualmente dal professor Antonio Abbadessa, già docente di Ematologia ed Oncologia presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, fondatore e direttore della Struttura Complessa di Oncoematologia dell'Ospedale di Rilievo Nazionale ed Alta Specializzazione di Caserta. Tra gli scienziati presenti al meeting, il professor Franco Cavalli, Direttore Scientifico dell'Istituto Oncologico della Svizzera Italiana, Presidente del Comitato Scientifico della European School of Oncolgy ed editore fondatore di "Annals of Oncology"; il professor Riccardo Dalla Favera della Columbia University di New York, massimo esperto di biologia molecolare delle malattie linfoproliferative; la professoressa Barbara Pro della Jefferson University di Philadelphia, oggi riferimento internazionale sulle forme di linfoma a cellule T; il professor Steven Treon della Harvard Medical School di Boston, studioso dei tumori plasmacellulari, in particolare della Malattia di Waldenstrom; il Prof Randy Gascoyne della British Columbia University di Vancouver. <br /> (18.12.13)